Le autocritiche costano un po’ ma sono necessarie se riconosciamo di essere imperfetti e che gli errori commessi, se riconosciuti come tali, possono migliorare il nostro pensare ed agire (non solo politico).
L’errore che ancora mi pesa di più, anche se lontano nel tempo, è di avere votato sì per lo scioglimento all’ultimo congresso del PCI, e di avere continuato per un paio di anni come iscritto/militante del Pds.
Riconosciuto l’errore, lasciai il Pds per Rifondazione. Fu un abbaglio che non mi consola se fu comunque di tanti come me.
Ma almeno vi posi rimedio, anche se tardivo.
Il secondo errore in ordine di importanza che continuo ad imputarmi è di avere creduto, in un tempo di quasi cinica mia disillusione, alla colpevolezza di Lula quale corrotto, quando la destra brasiliana (e non solo la brasiliana) mediaticamente lo massacrava.
Episodi continui di corruzione in Italia, anche a sinistra, mi avevano portato ingiustamente a generalizzare ed a credere (da anarchico o da qualunquista?) che il potere corrompe chiunque.
Mi sembra questa l’occasione giusta per chiedere scusa a Lula, anche se ovviamente mai mi leggerà.