Visioni
Padri e figli tra redenzione e istanti di grazia
Al cinema «Ride», l'esordio alla regia di Valerio Mastandrea, raccoglie luoghi e personaggi dell'immaginario incarnato dall'attore romano, periferie, un'urbanità randagia, un'umanità stanca eppure fiera
Al cinema «Ride», l'esordio alla regia di Valerio Mastandrea, raccoglie luoghi e personaggi dell'immaginario incarnato dall'attore romano, periferie, un'urbanità randagia, un'umanità stanca eppure fiera
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 29 novembre 2018
C’è nella figura di Mastandrea come un alone, un’eco che lo trasfigura in qualcos’altro da un corpo: qualcosa come un’atmosfera, proprio un campo semantico che viene direttamente da quel Tutti giù per terra che lo consacrò attore dotato di magnetismo, al centro di un immaginario incarnatosi da lì in poi nelle sue espressioni, nelle movenze, tutto un recitare che scandisce un’urbanità randagia, periferica, un’umanità stanca, ferita, eppure fiera, alle prese con la fatica del lavoro, dell’affezione, dello stare tra la polvere, per le strade. Una costellazione di motivi topici, non tipici, che ora cercano di trovare un equilibrio in Ride,...