Alias
Paesaggi contemporanei
Berlinale Migranti, mutazioni geopolitiche, la Storia delle rivoluzioni contro il colonialismo. La 66a edizione dichiara di voler parlare al mondo. Da «Fuocoammare» di Gianfranco Rosi girato a Lampedusa alle Filippine di Lav Diaz
Berlinale Migranti, mutazioni geopolitiche, la Storia delle rivoluzioni contro il colonialismo. La 66a edizione dichiara di voler parlare al mondo. Da «Fuocoammare» di Gianfranco Rosi girato a Lampedusa alle Filippine di Lav Diaz
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 6 febbraio 2016
Un luogo di riflessione internazionale. È così che il suo direttore, Dieter Kosslick, ha definito la prossima Berlinale (11-21 febbraio) presentandone qualche giorno fa nella capitale tedesca il programma. Con un numero di presenze annunciate che sfiora le 19.000, un mercato in cui si gettano le basi per le prossime scadenze importanti, la selezione che comporta oltre 400 titoli, il festival tedesco è ormai un appuntamento obbligato per l’industria cinematografica. Anche se la sua forza, e la sua pecularità rispetto agli altri «big» festival europei (Cannes Venezia) è di essere radicato nella metropoli, frequentatissimo dai berlinesi (e non solo) che...