Cultura
Pagliarani o le parole che non stanno nella propria pelle
Scaffale Con memoria rigorosa Cetta Petrollo ricostruisce in «Margutta 70» (edizioni Zona contemporanea) una stagione creativa collettiva. Il rosso dominava, l’epoca e la casa: «dai versi di Elio alla pasta cucinata da Valentino Zeichen»
Elio Pagliarani – foto di Nadia Cavalera
Scaffale Con memoria rigorosa Cetta Petrollo ricostruisce in «Margutta 70» (edizioni Zona contemporanea) una stagione creativa collettiva. Il rosso dominava, l’epoca e la casa: «dai versi di Elio alla pasta cucinata da Valentino Zeichen»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 25 settembre 2019
È una memoria rigorosa, pulita, Margutta 70 (edizioni Zona contemporanea, pp. 137, euro 19) quella che permette a Cetta Petrollo di trovare la strategia per parlare anche di sé, delle sue incomprensioni di un’epoca che la travolgeva, della cogenza di stare spesso, come precaria sociale, in minoranza nel sistema della scuola, sballottata tra poteri amministrativi meschini e ribellioni annunciate quanto improbabili. Ma soprattutto il testo è come un tratto di esistenza nel quale, insieme alla propria esperienza, traspaiono dentro il minimale quotidiano, i giorni e le opere di Elio Pagliarani, il suo compagno di vita. UNA ESPERIENZA vissuta in un’isola...