Visioni

«Palazzina Laf», le vite condannate al silenzio nel ricatto del lavoro e della fabbrica

Una scena da «Palazzina Laf» di Michele RiondinoUna scena da «Palazzina Laf» di Michele Riondino

Al cinema In sala l'esordio alla regia di Michele Riondino, anche protagonista. L’Ilva e gli operai «scomodi»

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 30 novembre 2023
Taranto, 1997. Caterino Lamanna si muove senza una meta precisa, tra una vecchia masseria, l’ILVA, gli operai in lotta, i padroni che non si accontentano dei profitti ma pretendono di esercitare il controllo assoluto consapevoli dell’impunità. Accanto a lui, una giovane donna che non comprende quale sia il senso autentico della loro relazione. Tra i capi, invece, il meschino Giancarlo Basile si aggira come un boss che può umiliare e offendere, creare e distruggere, spostare senza diritto tecnici specializzati in acciaieria e promuovere operai a caposquadra con il solo fine di trasformarli in spie. Il potere ha bisogno di infiltrati...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi