Cultura
Palazzine romane, tra sbadataggine e incuria
ARCHITETTURA A proposito del volume di Alfredo Passeri, «La Palazzina romana … irruenta e sbadata»
Palazzina Romana, Adalberto Libera, Villino a Ostia (1932)
ARCHITETTURA A proposito del volume di Alfredo Passeri, «La Palazzina romana … irruenta e sbadata»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 17 giugno 2017
Negli anni Settanta, sulle pagine dell’Espresso, Alberto Statera apostrofava i «palazzinari» – gli esecutori delle palazzine romane – come «una ruvida razza di imprenditori naïf, versata al piagnisteo o all’accomodamento, ma capace di durezze inaudite, dedita alla bustarella e soprattutto alla rapina fondiaria». Non che Roma oggi scorga una diversa classe di imprenditori, meno cinica e più sensibile, ma intorno alla valutazione critica della palazzina, quale particolare tipo edilizio intermedio tra il villino e il fabbricato intensivo, molto è cambiato. Pur nel totale disinteresse, infatti, delle nostre istituzioni culturali, assistiamo a una nuova lettura e considerazione della palazzina che molto...