Cultura

Panico a zona

Panico a zonaUn'opera di Shirin Neshat

Tempi presenti Uno dei curatori di «Antisemitismo, islamofobia e razzismo. Rappresentazioni, immagini e pratiche nella società italiana» ci guida alla giusta lettura del libro. L'ossessione dell'invasione dell'altro non è un retaggio del passato, ma permea le comunità degli esclusi

Esiste un fantasma della modernità. Non è lo spettro di marxiana memoria, che un tempo si aggirava per l’Europa, guardando al domani per dare un senso al presente, bensì quel reciproco inverso dell’identità collettiva che porta il nome di razzismo. Nel suo riflettere, rinnovandole, le immagini deformanti, paurose e paranoidi della società, e dei legami sociali, scimmiotta una certa idea del passato per dichiarare l’impossibilità del futuro. Partendo dalla premessa che nessuna umanità sia biologicamente possibile, il razzismo costituisce il grado zero della conoscenza e del riconoscimento della comunità umana. Poiché preesisterebbe all’organizzazione sociale una differenza inconciliabile tra chi ha...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi