Alias Domenica
Paola Drigo si fa preda di Berenson, rapace vellutato
Anni trenta italiani L’autrice di «Maria Zef», già vedova, chiede consigli letterari e a poco a poco si confessa come in un diario intimo
Elio Luxardo, «Ricami di luce», 1942
Anni trenta italiani L’autrice di «Maria Zef», già vedova, chiede consigli letterari e a poco a poco si confessa come in un diario intimo
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 18 dicembre 2016
Descrivendo l’arrivo della posta al mattino, buste con francobolli colorati accanto a pane tostato e tazze di tè, Virginia Woolf apre una digressione nella Camera di Jacob per osservare come una nostra lettera sul tavolo di un’altra persona sia l’immagine esatta del «potere che ha l’anima di abbandonare il corpo». Probabilmente detestiamo quel «fantasma di noi che giace sul tavolo», ne abbiamo paura e vorremmo annientarlo. Tuttavia, continua parecchie righe più avanti, dovremmo nutrire devozione per le lettere, poiché il nostro «viaggio è solitario» e loro ci consentono almeno di procedere affiancati, anche di «parlare camminando». Benché l’opera di Woolf...