Visioni
Paolo Conte, il mio ’68 tra scartoffie, editori e jazz
Musica Un disco live e un tour per il cantautore genovese, che parla della sua città e dei 50 anni di «Azzurro». «Contento per il nobel a Dylan, ma in Italia molti hanno fornito notevoli materiali»
Paolo Conte – foto di Dino Buffagni
Musica Un disco live e un tour per il cantautore genovese, che parla della sua città e dei 50 anni di «Azzurro». «Contento per il nobel a Dylan, ma in Italia molti hanno fornito notevoli materiali»
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 14 novembre 2018
Antonello CatacchioMILANO
Paolo Conte non è più un ragazzino, ha qualche problema di udito, tende a farsi ripetere le domande, se sono multiple preferisce rispondere all’ultima, poi farsi ripetere la precedente. Ma lo spirito e l’acume sono sempre quelli di un personaggio unico e magistrale nel panorama della nostra musica. E allora alla domanda «come va?» lui risponde «eh, mi difendo, dagli anni, la nebbia, la pioggia». Eccolo, Paolo Conte 81 carati. L’occasione per incontrarlo deriva dal tour e dal doppio disco Live in Caracalla uscito da qualche giorno con l’ormai abituale corredo di brano inedito: Lavavetri. «È una cosa così, di...