Alias Domenica
Paolo Virno, la facoltà di sospendere, premessa al fare
Tra l’essere e l’abbondanza Segnate da una smaniosa paralisi, le forme di vita contemporanee hanno un eccesso inarticolato di capacità, inibite a convertirsi in atti appropriati: «Dell’impotenza», da Bollati Boringhieri
Da «Project T» di Rossella Biscotti e Kevin van Braak, Shkuc Gallery, Lubiana, 2017
Tra l’essere e l’abbondanza Segnate da una smaniosa paralisi, le forme di vita contemporanee hanno un eccesso inarticolato di capacità, inibite a convertirsi in atti appropriati: «Dell’impotenza», da Bollati Boringhieri
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 5 dicembre 2021
All’incrocio tra filosofia del linguaggio e antropologia filosofica, o meglio all’insegna di una peculiare antropologia linguistica, Paolo Virno raggiunge un ulteriore campo base nella scalata verso un materialismo radicale orientato alla «drastica trasformazione dello stato di cose presente», in Dell’impotenza La vita nell’epoca della sua paralisi frenetica (pp. 134, Bollati Boringhieri, 2021, € 13,00). Il terreno è circoscritto da questioni e concetti affilati in un combattimento di lungo corso con i più algidi congegni logici e, soprattutto, dagli esiti di due studi che hanno fatto data: Saggio sulla negazione (Bollati Boringhieri, 2013) e Avere (Bollati Boringhieri, 2020). Fra quelle pagine Virno...