Lavoro
Paradossi del «reddito di cittadinanza»: è contro la povertà, ma colpisce gli esclusi
Workfare all'italiana Famiglie numerose, senza fissa dimora e migranti residenti penalizzati dal decretone. La denuncia di Cgil, Cisl, Uil e Caritas. Per i sindacati: «La concorrenza tra i futuri navigator e i precari storici rischia di innescare una guerra tra poveri». Crimi (M5S) reagisce alle critiche: «Parole convulse e isteriche. L’unico sindacato è lo Stato»
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio con la "prima" tessera del "reddito di cittadinanza" – LaPresse
Workfare all'italiana Famiglie numerose, senza fissa dimora e migranti residenti penalizzati dal decretone. La denuncia di Cgil, Cisl, Uil e Caritas. Per i sindacati: «La concorrenza tra i futuri navigator e i precari storici rischia di innescare una guerra tra poveri». Crimi (M5S) reagisce alle critiche: «Parole convulse e isteriche. L’unico sindacato è lo Stato»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 6 febbraio 2019
Il requisito di residenza in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due consecutivi, previsto dal sussidio impropriamente detto «reddito di cittadinanza» è incostituzionale e iniquo perché esclude le persone straniere regolarmente presenti in Italia; i senza dimora, a prescindere dal fatto che siano o meno cittadini italiani; i possibili immigrati italiani residenti all’estero e di ritorno in Italia. Senza contare che le risorse stanziate risultano, ad un’analisi più dettagliata, incapaci di coprire l’intera platea dei poveri assoluti (4,9 milioni per il governo Lega-Cinque Stelle; tra i 2,4 e i 2,7 milioni per Inps e Istat) che hanno...