Visioni
Parlare e ridere di sé è un’arte sovversiva. A volte.
Habemus Corpus Nei numerosi incontri che si fanno nella vita, alcuni li perdi e poi ritornano, e quando ritornano capisci perché. Questa storia comincia da Daniela Rossi, che non saprei nemmeno definire tante sono le cose che fa, e quindi la chiamerò animatrice culturale e femminista.
Franca Valeri
Habemus Corpus Nei numerosi incontri che si fanno nella vita, alcuni li perdi e poi ritornano, e quando ritornano capisci perché. Questa storia comincia da Daniela Rossi, che non saprei nemmeno definire tante sono le cose che fa, e quindi la chiamerò animatrice culturale e femminista.
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 11 febbraio 2022
Nei numerosi incontri che si fanno nella vita, alcuni li perdi e poi ritornano, e quando ritornano capisci perché. Questa storia comincia da Daniela Rossi, che non saprei nemmeno definire tante sono le cose che fa, e quindi la chiamerò animatrice culturale e femminista. Conobbi Daniela molti anni fa, quando si era inventata il festival Riso Rosa (nato nel 1989) e, al suo interno, il concorso «Pink Ink. Scritture comiche molto femminili» che scovava talenti di comicità femminile. Oltre alle già note Lucia Poli e Lella Costa (parliamo di vent’anni fa eh), Pink Ink diede voce, e palcoscenico, a Katia...