Alias Domenica
Parr, un’emoticon universale come lo sport
A Torino, da Camera, Centro Italiano per la Fotografia, Martin Parr "We love sports", a cura di curata da Walter Guadagnini Maestro del fotoreportage e, insieme, suo entusiasta disertore, Martin Parr ci infila nei riti del Roland Garros come del calcio amatoriale o delle bocce con la satura tattilità del suo digitale
Martin Parr, Parigi, torneo di tennis Roland Garros, 2016 © Martin Parr/Magnum Photos
A Torino, da Camera, Centro Italiano per la Fotografia, Martin Parr "We love sports", a cura di curata da Walter Guadagnini Maestro del fotoreportage e, insieme, suo entusiasta disertore, Martin Parr ci infila nei riti del Roland Garros come del calcio amatoriale o delle bocce con la satura tattilità del suo digitale
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 28 novembre 2021
Mario Francesco SimeoneTORINO
Sulla terra rossa del Roland Garros, striata di passi ripidi, di baricentri convulsi, non sono ammesse riflessioni o concessioni, qui il tennis risuona di istinti primordiali, di una respirazione brutale. La differenza tra la vittoria e la sconfitta è segnata da una linea netta, storiografica. Ma nella fotografia di Martin Parr, dell’epos di questo confronto si ritrovano solo alcune tracce residuali, elementi che rimangono sullo sfondo, decorazioni su carta da parati. Protagonista dello scatto non è una figura eroica e solitaria, uno sportivo professionista colto nella sublime manifestazione del suo movimento. A risaltare non è la specialità dell’individuo, piuttosto un...