Alias Domenica
Pascoli, segrete corrispondenze con la Divina Commedia
Settecentenario dantesco Smontando la macchina allegorica del poema, dalla vita attiva a quella contemplativa, il poeta del Fanciullino lascia intravvedere una identificazione che ne impregna l’esegesi: riproposta da Aragno la quadrilogia incompiuta
Gustave Doré, la «candida rosa»: Dante e Beatrice contemplano l’Empireo, incisione per il Canto XXXI del Paradiso, fine XIX secolo
Settecentenario dantesco Smontando la macchina allegorica del poema, dalla vita attiva a quella contemplativa, il poeta del Fanciullino lascia intravvedere una identificazione che ne impregna l’esegesi: riproposta da Aragno la quadrilogia incompiuta
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 3 ottobre 2021
«E Seneca dice però che nella morte d’Augusto imperadore vide in alto una palla di fuoco. E in Fiorenza nel principio di sua distruzione, veduta fu nell’aere, in figura d’una croce, grande quantità di questi vapori seguaci della stella di Marte»: sono parole di Dante, che nel Convivio ricorda l’apparizione della Cometa di Halley a Firenze nel 1301, presagio di sventure e, per il Poeta, dell’imminente esilio. Più di seicento anni dopo, nel 1909, la stella tornava visibile nei cieli italiani. Incontrava allora, tra gli spettatori rivolti al suo passaggio, un altro osservatore d’eccezione: Giovanni Pascoli, che il 9 gennaio...