Internazionale
Pasdaran: «In Iran la sedizione è finita»
Proteste La tensione cala, in piazza i sostenitori del governo. E mentre Trump promette nuove sanzioni e chiede meeting all'Onu, restano le contraddizioni dell'economia iraniana: tra gli ostacoli alla crescita c’è l’opaco impero delle Guardie rivoluzionarie, target di Rouhani dal 2013
L’immagine degli Ayatollah Khomeini e Khamenei alla manifestazione pro-governativa di ieri a Qom – Ap
Proteste La tensione cala, in piazza i sostenitori del governo. E mentre Trump promette nuove sanzioni e chiede meeting all'Onu, restano le contraddizioni dell'economia iraniana: tra gli ostacoli alla crescita c’è l’opaco impero delle Guardie rivoluzionarie, target di Rouhani dal 2013
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 4 gennaio 2018
«Oggi possiamo annunciare la fine della sedizione del 1396». Così ieri il generale Jafari, capo delle Guardie rivoluzionarie (Irgc) – riferendosi all’anno corrente del calendario persiano – dichiarava la fine delle proteste che da una settimana infiammano l’Iran. In effetti ieri, dopo sei giorni di manifestazioni, assalti a caserme e banche, spari della polizia sulla folla, 21 morti e 530 arresti, la tensione è scesa. Ieri nelle piazze c’erano i sostenitori del governo, decine di migliaia di persone a Teheran, Qoz, Ahvaz, Kermanshah, sotto lo slogan «Leader, siamo pronti» e le immagini dell’Ayatollah Khamenei mescolato alle bandiere iraniane. Nelle stesse...