Visioni
Pasolini secondo Ferrara
Al cinema Intelligente e «provocatoria» partitura anarchica, il film del regista americano che a Venezia ha diviso pubblico e critica cerca nella parola pasoliniana il senso del suo pensiero. Con un grande Willem Dafoe
Willem Dafoe
Al cinema Intelligente e «provocatoria» partitura anarchica, il film del regista americano che a Venezia ha diviso pubblico e critica cerca nella parola pasoliniana il senso del suo pensiero. Con un grande Willem Dafoe
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 25 settembre 2014
«Possedere è distruggere» diceva Pasolini nell’intervista a Furio Colombo rilasciata per l’uscita di Salò, che diventerà il suo ultimo film, messo sotto sequestro dai censori italiani, con processo al produttore Grimaldi, gridando allo scandalo e all’offesa alla morale. Pasolini intanto era morto ammazzato una notte sul litorale romano, e non poteva replicare ma forse quanto aveva da dire lo aveva detto già, nel film e negli scritti e nelle sue «provocazioni critiche» sulle categorie del mondo, estetica, morale, politica, desiderio che attraversano l’intera sua opera. Anche Abel Ferrara è un regista che fa dell’intelligenza provocazione – basta pensare al geniale...