Visioni

Patrice Toye, cinema di fughe in prima persona

Patrice Toye, cinema di fughe in prima personaUna scena di «Rosie» di Patrice Toy

Cinema Al Bergamo Film Meeting la retrospettiva della regista belga. Personaggi tormentati colti in momenti di radicale trasformazione

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 5 aprile 2022
La scoperta della quarantesima edizione di Bergamo Film Meeting è stata il cinema di Patrice Toye. Una sorpresa assoluta, immergersi nell’immaginario realista e visionario che la cineasta belga, fiamminga, ha costruito dall’inizio degli anni Novanta esprimendo una coerenza estrema nel portare in primo piano storie e personaggi complessi, tormentati, colti in momenti di radicale trasformazione delle proprie esistenze, adulti, adolescenti, bambini collocati in ambienti periferici, ai margini delle città, nel contatto con la natura, con architetture industriali abbandonate o fabbriche nelle quali lavorare pensando a riposizionare altrove il proprio instabile abitare il mondo. Dopo cortometraggi e film per la televisione,...

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