Alias Domenica

Patricia Highsmith, incerti rifugi

Patricia Highsmith, incerti rifugi

Diari di scrittori L’iniziazione sessuale e letteraria dei primi anni cede il passo alla voce della maturità, nelle note via via più frammentarie dei «Diari e taccuini 1941-1995», editi da La nave di Teseo

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 16 ottobre 2022
Alla fine degli anni Trenta, Parigi cedette a New York il ruolo di meta privilegiata della comunità intellettuale e artistica europea, specialmente di coloro che non si conformavano al nuovo ordine mondiale instaurato dalle divisioni corazzate della Wehrmacht. Se un tempo scrittori come Henry James e Edith Wharton, Hemingway, Eliot e Pound sentivano di dover approdare al vecchio mondo per completare la propria formazione, ora gli intellettuali europei, da Auerbach a Stravinskij, da Mondrian a Adorno, cercavano scampo all’ombra della Statua della Libertà. Non erano solo gli intellettuali ebrei a traversare l’Atlantico: emigravano anche coloro che il regime nazista perseguitava...

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