Visioni
Paul Bley o dell’improvvisazione jazz
Note sparse E' morto lo scorso 3 gennaio il grande improvvisatore e compositore statunitense, un maestro che ha insegnato a più di una generazione a cercare la musica che scaturisce dall'«io profondo»
Paul Bley
Note sparse E' morto lo scorso 3 gennaio il grande improvvisatore e compositore statunitense, un maestro che ha insegnato a più di una generazione a cercare la musica che scaturisce dall'«io profondo»
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 13 gennaio 2016
La notizia della scomparsa del pianista Paul Bley è giunta in ritardo, senza clamore. Il 5 gennaio è stata annunciata la morte (avvenuta, in realtà, il 3 a Stuart, Florida) del grande improvvisatore e compositore di origini canadesi, statunitense di fatto. Attivo dagli anni ’50 prima nel proprio paese – dove fondò il Jazz Workshop di Montréal – e poi negli Usa al fianco inizialmente di Charlie Parker, Lester Young e Ben Webster, Bley ha vissuto la propria lunga carriera (è morto ottantatreenne) con assoluto rigore e coerenza, sempre alla ricerca di linguaggi sonori che non fossero ripetitivi. Il suo...