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Paul Howarth e l’epopea selvaggia del bush australiano

Paul Howarth e l’epopea selvaggia del bush australianoLa polizia nativa del Queensland alla fine dell'800

L'intervista Parla lo scrittore anglo-australiano autore di «Solo ladri e assassini» (HarperCollins). Tra siccità e monsoni, nel Queensland della fine dell’800 la polizia nativa impone con la violenza il potere dei coloni bianchi facendo strage di indigeni. Ma un giovane si ribella. «Uno degli aspetti che mi ha colpito di più di quel periodo è l’apparente contrasto tra le regole relative alla proprietà che il governo applicava nelle città, per lo più sulla costa, e la brutale illegalità che regnava nell’entroterra. Un paradosso la cui eco risuona ancora oggi»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 16 maggio 2020
C’è un termine che dalla descrizione dell’ambiente naturale ha finito per definire i contorni e l’identità stessa di una terra e, almeno in parte, dei popoli che la abitano. Si tratta di bush che raccontando degli arbusti scossi dal vento e dei vasti tratti di deserto che caratterizzano l’interno dell’Australia, si è trasformato in una sorta di sinonimo dell’entroterra della vasta isola-continente e di ciò che rappresenta in termini di wilderness in contrapposizione alla cultura urbana cresciuta sulle coste fin dalla prima colonizzazione britannica della fine del ’700. Nella storia australiana, bush è però anche sinonimo di conquista, di violenza,...

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