Visioni
Paul Vecchiali, il piacere dell’indipendenza per inventare tante vite diverse
Intervista Il suo nuovo film, «Un soupçon d’amour», è un melò di misteri omaggio a Sirk. Conversazione col regista
Intervista Il suo nuovo film, «Un soupçon d’amour», è un melò di misteri omaggio a Sirk. Conversazione col regista
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 15 dicembre 2020
A più di novant’anni, Paul Vecchiali ha vissuto così tante vite che si potrebbe dire di lui quel che Michel Foucault scrisse di sé: «Non sono dove mi cercate, ma qui da dove vi guardo ridendo». Regista sì, ma anche scrittore, autore di un’enciclopedia sul cinema francese anni ’30, montatore, attore, docente e critico per un periodo ai «Cahiers». È lui che all’inizio degli anni ’60 dà a Jean Eustache la pellicola per i suoi primi esperimenti e gli produce Les mauvaises fréquentations e Le père Noël a les yeux bleus. A fine anni ’70 avvia quell’esperienza seminale d’arte e...