Cultura

Paulo Freire, nell’alfabeto del dialogo

Paulo Freire, nell’alfabeto del dialogoUn dipinto che ritrae Paulo Freire

ANNIVERSARI Il 2 maggio 1997 moriva il grande educatore: un omaggio all’autore di «Pedagogia degli oppressi» . Nel 1964, dopo la carcerazione durata 75 giorni come «sovversivo intenzionale», cominciò il suo esilio. Tornato in Brasile, dopo la caduta della dittatura, ha sostenuto i movimenti sociali difendendo la scuola pubblica e promuovendo l’educazione popolare. Ancora oggi è inviso al potere: Bolsonaro lo ha definito di recente «un energumeno, idolo della sinistra»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 7 maggio 2020
«Quando abbiamo chiesto all’imputato se la somiglianza tra il suo metodo e quello degli educatori di Hitler, Mussolini, Stalin risiedesse nel fatto che dei gruppi nazisti in Germania, fascisti in Italia, marxisti in Russia e di una sinistra indigena e senza orientamento in Brasile, abbiano costituito la base di un monologo velenoso che mostra una realtà prestabilita e massifica l’uomo, trasformandolo in cosa, il deponente ha risposto che concorda con le somiglianze tra i metodi utilizzati da Stalin, Mussolini, Hitler che diminuiscono l’uomo e lo massificano, ma che giammai accetterebbe qualsiasi minima somiglianza tra questi e il suo metodo». A...

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