Internazionale
Pechino, assalto al cielo d’Europa
Cina Il Pcc da anni chiede alle aziende di Stato di uscire dai confini nazionali. La Cina non ha bisogno solo di risorse e materie prime, ma di asset finanziari e know how. E per contrastare gli Usa in Asia, i cinesi hanno deciso di fare shopping nel Vecchio Continente
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2015/04/06/07inchiesta f01 terracottaesercito foto reuters
Cina Il Pcc da anni chiede alle aziende di Stato di uscire dai confini nazionali. La Cina non ha bisogno solo di risorse e materie prime, ma di asset finanziari e know how. E per contrastare gli Usa in Asia, i cinesi hanno deciso di fare shopping nel Vecchio Continente
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 7 aprile 2015
Enel, Eni, Pirelli, Ansaldo, Telecom, Krizia, Ferragamo. È solo parte del portafoglio cinese «italiano», sintomo di un rinnovato interesse di Pechino per l’Italia. Acquisizioni, quote di minoranza, soldi, tanti. Si tratta solo di una fetta di un generale progetto che prevede l’«uscita» dal proprio territorio nazionale delle grandi aziende statali cinesi. Non solo in Italia, ma in tutta Europa. Le motivazioni si riscontrano nella necessità di trovare, dove ci sono, know how nell’industria, nella moda, nei settori energetici, nell’entertainment. Si tratta di una strategia storica della Cina, preparata da anni e richiesta esplicitamente dalla dirigenza al vertice della piramide politica,...