Internazionale
Per i civili in fuga «protezione internazionale non discriminatoria». Sudan, gli appelli di Unhcr e Amnesty
Il dramma Per Riccardo Noury (Amnesty Italia) è «omicidio dell'umanità». Borrell, capo della diplomazia Ue: «Possiamo fare ben poco, è una guerra civile tra due generali con due eserciti, nessuno interverrà militarmente dall’esterno. L'unica è cercare di ottenere un cessate il fuoco»
Una famiglòia in fuga dai combattimenti a Argeen, confine Sudan-Egitto – Ap
Il dramma Per Riccardo Noury (Amnesty Italia) è «omicidio dell'umanità». Borrell, capo della diplomazia Ue: «Possiamo fare ben poco, è una guerra civile tra due generali con due eserciti, nessuno interverrà militarmente dall’esterno. L'unica è cercare di ottenere un cessate il fuoco»
Pubblicato più di un anno faEdizione del 6 maggio 2023
L’Agenzia dell’Onu per i Rifugiati (Unhcr) esorta «tutti i paesi» a tenere aperti i confini con il Sudan per «consentire un accesso non discriminatorio ai civili in fuga», comprese «le persone apolidi o prive di documenti d’identità», ha precisato ieri Elizabeth Tan, direttrice della Protezione internazionale dell’Unhcr. Che ricorda come «tra loro ci sono anche sfollati interni a causa di precedenti conflitti in Sudan, oltre a rifugiati da altri paesi che in Sudan hanno cercato riparo». Per questo Tan si augura che «tutte le domande di protezione internazionale siano esaminate con equità ed efficienza». Intanto Eddie Rowe, direttore di un’altra...