Internazionale

Per i lavoratori del tessile pandemia significa stipendi negati

Per i lavoratori del tessile pandemia significa stipendi negati

Abiti puliti Per 50 milioni di lavoratori nelle industrie globali dell'abbigliamento, del tessile e delle calzature, che guadagnano in media 200 dollari - e tra questi per 20 milioni di lavoratori nel solo settore delle esportazioni di abbigliamento - la pandemia è stata e ancora è un disastro salariale

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 agosto 2020
Il 29 marzo scorso, quando il Covid-19 iniziava a mordere, U Myint Soe, a capo della Myanmar Garment Manufactures Association, lanciava l’allarme. La Ue, che acquista il 70% della produzione tessile birmana, aveva fermato gli ordini di acquisto: «Non so come faremo», era stato il commento al quotidiano in lingua inglese Myanmar Times. La risposta è stata semplice: fabbriche chiuse e salari bloccati. Le magliette made in Myanmar, Sri Lanka o Bangladesh smettono di far girare i telai. Poi si vedrà. In tutta l’Asia il tessile da esportazione è uno dei settori economici export dipendenti che ha subito, col turismo,...

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