Politica

Per il decreto elezioni serve la “par condicio”

Per il decreto elezioni serve la “par condicio”In ritardo il decreto che consentirà al governo di indire gli "election days"

Alla camera Un compromesso per limitare lo strapotere dei presidenti di regione uscenti sblocca l'ostruzionismo di Fratelli d'Italia. Le nuove norme che consentiranno di votare il 20 e 21 settembre sia le regionali che le amministrative che il referendum costituzionale (in arrivo ricorsi) saranno votate lunedì a Montecitorio. Ma la scadenza è dietro l'angolo e al senato il governo dovrà mettere la fiducia

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 giugno 2020
Servirà una corsa a perdifiato per convertire il decreto elezioni prima della scadenza. La camera, bloccata per tutta la settimana dall’ostruzionismo di Fratelli d’Italia, darà il suo voto finale solo il prossimo lunedì, in serata. Dopo di che il senato avrà appena cinque giorni per chiudere la partita prima della decadenza del decreto e non potrà che farlo con quel voto di fiducia che il governo ha voluto evitare a Montecitorio. Perché il decreto legge fissa i tempi delle elezioni e interviene sulle regole del gioco: non sta bene. In cambio, per rinunciare all’ostruzionismo e consentire a partire da oggi...

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