Lavoro

Per l’Economist il 2015 è l’anno dei freelance

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Quinto Stato «Molti sistemi fiscali in Europa trattano i freelancers come cittadini di seconda classe

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 6 gennaio 2015
Per «The Economist» il 2015 sarà l’anno dei freelance. Il settimanale britannico dedica la copertina, l’editoriale e un’inchiesta di quattro pagine ai lavoratori indipendenti e al loro, problematico, rapporto con l’economia «on demand» negli Stati Uniti e in Europa. Si tratta di un’economia che ricorre in maniera sistematica ai lavoratori indipendenti in tutti i campi, da quello «Hi-tech» a quello dei servizi, ad esempio le pulizie domestiche. Oppure alla mobilità urbana, con il rinomato e contestatissimo modello dei taxi «Uber». Sergio Bologna in una nota pubblicata sul sito di Acta, fa notare che il settimanale neo-liberale e capitalista ha scelto...

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