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Per non dimenticare il genocidio di rom e sinti
Ogni strage, la sua memoria e la sua rievocazione portano con sé, fatalmente, una contraddizione crudele e un limite insopportabile. Accanto alle vittime riconosciute e onorate, si apre un vuoto […]
Ogni strage, la sua memoria e la sua rievocazione portano con sé, fatalmente, una contraddizione crudele e un limite insopportabile. Accanto alle vittime riconosciute e onorate, si apre un vuoto […]
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 15 maggio 2018
Ogni strage, la sua memoria e la sua rievocazione portano con sé, fatalmente, una contraddizione crudele e un limite insopportabile. Accanto alle vittime riconosciute e onorate, si apre un vuoto dove si smarriscono quelle ignorate, negate, e infine rimosse. Secondo gli storici più accreditati, nei campi di sterminio nazisti gli uccisi di religione ebraica sono stati oltre sei milioni: eppure questo numero spaventoso e inconfutabile è stato contestato e negato. Ciò ha contribuito a produrre una sorta di smemoratezza collettiva, fino all’oblio, dell’eccidio di altri gruppi e minoranze. Quali, sempre all’interno dei lager, le duecentocinquantamila persone con disabilità, le migliaia...