Italia

Per una seconda riforma agraria, questa volta ambientale

Per una seconda riforma agraria, questa volta ambientale

Attenti ai dinosauri Settant’anni dopo occorre un piano di rinascita delle terre incolte e dei paesi abbandonati

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 24 luglio 2020
Un fatto è certo: la nostra zootecnia, la pastorizia e gran parte delle grandi aziende agricole non esisterebbero senza la mano d’opera offerta a basso costo dagli immigrati. Ma, il supersfruttamento della forza-lavoro immigrata non è solo una conseguenza delle leggi del mercato capitalistico, è anche il frutto di una visione miope e subalterna della gran parte delle nostre aziende agroalimentari. Come testimonia l’esistenza di Sos Rosarno, la rete di imprese che aderiscono al programma “Spartacus”, “Calabria solidale”, le “Galline Felici” in Sicilia e tante altre esperienze, è possibile costruire una filiera agro-alimentare rispettando i diritti dei lavoratori, facendo guadagnare...

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