Alias

Per un’autodifesa digitale

Per un’autodifesa digitaleLeon Golub, «Wounded Sphinx», 1965

Intervista Agnese Trocchi e Maurizio Mazzoneschi, esperti e formatori, mettono in evidenza le strategie possibili

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 1 agosto 2020
Logiche di dominio, sorveglianza digitale di massa, quantificazione spasmodica di like commenti visualizzazioni, scalabilità – all’inizio riguardava il gruppo dei colleghi universitari di Zuckerberg, come si è esteso al mondo intero o quasi? – profilazione, registrazione di ogni nostra preferenza o azione, geolocalizzazione, algoritmi, genitori che si creano account farlocchi per avere uno straccio di interazione con i figli, infernali gruppi whatsapp, usurpazione di identità, hate speech, cyber stalking, pornovendette e altre «banalità dell’odio», incontri online, poker online, acquisti, e truffe online, fear of missing out, connettersi o morire, selfie su precipizi, spionaggio nella vita di coppia, in quella lavorativa,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi