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Perché nessuno protesta con i sauditi. Intanto il Qatar liquida l’Opec
Armi e petrolio Realpolitik sull’orlo dell’abisso: pieghiamo la testa di fronte alle sanzioni Usa all’Iran, indispensabile nemico dei sauditi, e stringiamo le mani a un omicida. Doha a tutto gas, dopo 57 anni via dall'organismo dei paesi produttori di greggio
Vladimir Putin e il principe ereditario bin Salman a Buenos Aires nei giorni scorsi – Afp
Armi e petrolio Realpolitik sull’orlo dell’abisso: pieghiamo la testa di fronte alle sanzioni Usa all’Iran, indispensabile nemico dei sauditi, e stringiamo le mani a un omicida. Doha a tutto gas, dopo 57 anni via dall'organismo dei paesi produttori di greggio
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 4 dicembre 2018
A quasi 40 anni dalla rivoluzione di Khomeini non sono gli ayatollah iraniani, sotto sanzioni Usa, ad apparire in bilico ma la casata dei Saud, maggiore cliente arabo dell’Occidente. Forse è per questo che i media, oltre che i leader mondiali, sono senza vergogna e sotto censura. Al G-20 di Buenos Aires è stato omaggiato il mandante di un assassinio, il principe ereditario Mohammed bin Salmam (MBS), mentre con l’Iran, per volere degli americani non si possono più avere rapporti commerciali. Ma c’è anche malessere nei rapporti tra prìncipi ed emiri come sottolinea l’uscita del Qatar dall’Opec, un evento quasi...