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Perché nessuno sia più legato, ricordando Elena

Perché nessuno sia più legato, ricordando Elena

Fuoriluogo Nell'anniversario della morte di Elena Casetto, rimasta intrappolata durante un incendio nell'Ospedale giudiziario di Bergamo perché legata mani e piedi al letto. Si chiede l'abolizione della contenzione come pratica ospedaliera e di intervento

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 agosto 2020
Un anno fa, il 13 agosto 2019, nel Servizio psichiatrico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, moriva Elena Casetto, 19 anni, trovata carbonizzata nel suo letto legata mani e piedi, a seguito di un incendio scoppiato nel reparto, forse dalla sua stanza. Qualche minuto prima, Elena era stata scoperta dagli infermieri mentre tentava il suicidio. Fu allora “bloccata”( legata) al letto e lasciata sola nella stanza chiusa a chiave. Al suo dolore, alla sua richiesta di aiuto, l’istituzione rispose con un gesto violento, di negazione e di abbandono, togliendole dignità e rispetto. Quale sarà stata la sua rabbia, il senso...

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