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Perché Renzi non può fermare il disastro
I piccoli segnali di ripresa economica e la modica crescita dei consumi giustificano le grandi fughe nella fabbrica delle illusioni che euforica ha riaperto i battenti. Lontano è il ricordo […]
I piccoli segnali di ripresa economica e la modica crescita dei consumi giustificano le grandi fughe nella fabbrica delle illusioni che euforica ha riaperto i battenti. Lontano è il ricordo […]
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 7 gennaio 2018Edizione 07.01.2018
I piccoli segnali di ripresa economica e la modica crescita dei consumi giustificano le grandi fughe nella fabbrica delle illusioni che euforica ha riaperto i battenti. Lontano è il ricordo dei fallimenti, delle chiusure delle attività, dei tracolli bancari, delle speculazioni sul debito. E ritorna la specialità più rinomata della seconda repubblica: la chiacchiera infinita sull’abbattimento delle tasse. La fine dell’emergenza nei conti archivia il tempo triste della sorveglianza punitiva e impone il richiamo in servizio permanente dei venditori di miracoli. E quando riprendono a ballare i campioni delle favole a lieto fine, ricomincia la narrazione senza residui di memoria...