Alias Domenica

Pessoa, le polveri dell’Io

Pessoa, le polveri dell’IoAmadeo de Souza Cardoso, «I levrieri», 1911

Classici del Novecento Un graduale esercizio di ascesi consente al poeta portoghese la «magia intellettuale» di staccarsi dai propri affanni e farli soffrire a «un altro»: «Teoria dell’eteronimia», da Quodlibet

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 2 agosto 2020
In Un baule pieno di gente, Antonio Tabucchi ricorda lo sconcerto che colse i collaboratori della casa editrice Ática di Lisbona, quando nel 1942, sette anni dopo la morte di Fernando Pessoa, venne aperta «l’arca» che conteneva i manoscritti del poeta. Fu quello il momento in cui ci si accorse che Pessoa aveva composto opere «di vasta e complessa articolazione», attribuendole non a se stesso ma ai cosiddetti «eteronimi», poeti contraddistinti da identità e idee del tutto differenti rispetto alle sue. Per fortuna dal baule emerse anche una serie di frammenti teorici di varia natura, dove Pessoa si proponeva di...

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