Cultura

Peter Blackstock, l’editor che non ne sbaglia una

Peter Blackstock, l’editor che non ne sbaglia unaPeter Blackstock

Express Come un segugio, ha individuato una notevole quantità di romanzi su cui sono piovuti riconoscimenti di pubblico e di critica. Ed è «suo» pure il vincitore del Booker Prize di quest'anno, l'esordio «Shuggie Bain» di Douglas Stuart

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 27 novembre 2020
Il profilo di Peter Blackstock su Twitter è, secondo lo stile del social, sintetico, allusivo, autoironico: «Immigrato britannico a New York, razza mista (britannico e punjabi malese ) ma con privilegio (accento) inglese. I capelli stanno ingrigendo, ma va bene così. Editor | Grove Atlantic». Quello che non c’è scritto – ma chi segue Blackstock lo sa – è che nel mondo editoriale di lingua inglese questo (ex) giovanotto eternamente sorridente, perlomeno in fotografia, può vantarsi di avere individuato e seguito una notevole quantità di romanzi su cui sono piovuti riconoscimenti di pubblico e di critica. Per citare solo due...

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