Visioni

Peter Whitehead, poesia cinema e rivoluzione

Peter Whitehead, poesia cinema e rivoluzione

Cinema Con la morte dell’artista inglese se ne va un pezzo della controcultura, la sua parte più libera e radicale. Figura culto del doc dei ’60, ha filmato Ginsberg, Ferlinghetti, Jagger, Pink Floyd e Rudd

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 15 giugno 2019
Con la morte di Peter Whitehead (8 gennaio 1937- 10 giugno 2019), un intero pezzo della controcultura se ne va, la sua parte più libera, più radicale, più creativa. Peter Lorrimer Whitehead ha esercitato i suoi vari talenti in un numero di discipline che non ha equivalenti se non in Jean Cocteau: è stato cineasta, romanziere, compositore, pittore, artista visivo, vasaio, allevatore di falconi, pioniere della cybercultura… e ancora editore, traduttore delle sceneggiature di Jean-Luc Godard – per il quale aveva un culto particolare fin dagli anni sessanta.Nato a Liverpool, Whitehead proveniva da una famiglia operaia molto modesta, ma grazie...

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