Italia
Pezzi di verità seppelliti fra i faldoni di San Macuto
Il caso Le due informative dei servizi di Firenze e Trieste. L’avvocato della famiglia Alpi, D'Amati, parlò di due documenti che potevano fare luce sull’agguato di Mogadiscio. Ma nessuno li può leggere
Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 uccisa a Mogadiscio nel '94 insieme all'operatore Miran Hrovatin
Il caso Le due informative dei servizi di Firenze e Trieste. L’avvocato della famiglia Alpi, D'Amati, parlò di due documenti che potevano fare luce sull’agguato di Mogadiscio. Ma nessuno li può leggere
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 5 marzo 2014
Ottomila documenti. Una pila di carta di diversi metri di altezza. È la quantità di dossier che i servizi di sicurezza militare – l’ex Sismi, oggi Aise – ha accumulato su fatti attinenti in qualche maniera l’esecuzione del 20 marzo 1994, che colpì Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Una mole di documentazione che è stata «esibita alla commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole Taormina», come ha raccontato il generale Adriano Santini il 20 marzo del 2012, durante l’udienza per calunnia nei confronti di Ahmed Alì Rage, detto Gelle. Da quella impressionante pila i consulenti della Camera selezionarono 1500 documenti, riversati negli...