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Pfas, le acque avvelenate del Veneto

Pfas, le acque avvelenate del Veneto

Scandali La fonte di contaminazione si trova sepolta sotto l’azienda chimica Miteni di Trissino. Dagli anni ’70, tonnellate di rifiuti tossici inquinano fiumi e falda

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 11 gennaio 2018
«USiamo l’acqua in bottiglia non solo per bere, ma anche per cuocere la pasta, per fare il brodo, per l’ultimo risciacquo alla verdura… in alcune famiglie usano l’acqua in bottiglia anche per lavarsi i denti». Queste sono le nuove abitudine quotidiane nella famiglia di Michela Piccoli, a Lonigo, provincia di Vicenza. Ci troviamo in piena «zona rossa» dell’inquinamento da Pfas (sostanze perfluoroalchiliche), i veleni che hanno contaminato gli acquedotti del Veneto centrale. Un male scoperto solo nel 2013, grazie ad uno studio del CNR che ha rivelato livelli «allarmanti» di questi inquinanti, definiti «emergenti», perché la loro presenza non è...

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