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Piano di ripresa e resilienza, uno schema perfettamente neoliberista
Riforme Nel Pnrr lo Stato non scompare, ma si pone a diretto servizio dell’economia di mercato. Uno schema astratto, nel quale di concreto ci sono soltanto il ritiro del settore pubblico dall’economia e la riduzione dei costi di produzione
Riforme Nel Pnrr lo Stato non scompare, ma si pone a diretto servizio dell’economia di mercato. Uno schema astratto, nel quale di concreto ci sono soltanto il ritiro del settore pubblico dall’economia e la riduzione dei costi di produzione
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 29 aprile 2021
A chi volesse comprendere la reale portata del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal governo consiglierei di partire, nella lettura, dalla fine anziché dall’inizio. In particolare, suggerirei di dedicare un’attenzione preliminare, e particolare, all’ultimo capitolo del documento, nel quale vengono esaminati gli «impatti delle riforme». «I Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza sono innanzitutto piani di riforma», si legge in esso. Significa che il Piano rappresenta la leva attraverso cui si dovranno realizzare una serie di «riforme strutturali» volte a trasformare la situazione presente, in nome di una maggiore «competitività» del sistema. Uno schema perfettamente neoliberista. Nel quale...