Altra pennellata da maestro quella di Alberto Negri, un altro spaccato della globalizzazione nel sottoinsieme mediterraneo con estensione e propaggini russe, in barba alla nostra democrazia da esportazione che blatera contro i regimi autocratici o dittatoriali, dall’algerino Tebboune al tunisino Saied, dai libici al Menfi e Haftar all’egiziano al Sisi e al turco Erdogan, per finire con l’autocrate per definizione Putin, che riesce a fare affari con chi gli interessa o direttamente o con le triangolazioni. Mentre naturalmente il presidente in mimetica Zelensky é un campione dell’unica vera democrazia, quella occidentale.
Voglio essere un po’ nazionalista: anche da questo pezzo di Alberto Negri sembra risaltare una certa coerenza ed efficacia dell’attivismo governativo guidato da Giorgia, nel promuovere gli interessi energetici nazionali nel mare nostrum, in concorrenza con quella che fu la grandeur de la France, dalla quale per altro acquistiamo energia elettrica prodotta dalle loro centrali nucleari vicine ai nostri confini occidentali.