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Piano per il Sud: un matrimonio con i fichi secchi
Piano per il Sud La proposta del ministro Provenzano può contare solo sugli stanziamenti già in essere oltre, ovviamente, sulla spesa dei fondi comunitari per i prossimi sette anni
Piano per il Sud La proposta del ministro Provenzano può contare solo sugli stanziamenti già in essere oltre, ovviamente, sulla spesa dei fondi comunitari per i prossimi sette anni
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 18 febbraio 2020
Se il Sud è un’emergenza nazionale, ci vuole un piano per il Sud. Ottima idea quella del ministro Provenzano. Con quest’ultimo piano cambia qualcosa? Sorvolando sulla copertina che, inspiegabilmente, ritrae il golfo di Trieste, l’incipit è condivisibile. «Investire al Sud oggi significa pensare all’Italia di domani». Perché «il progressivo disinvestimento ha indebolito anche il Nord che indietreggia in Europa». Bisogna «riaccendere il motore interno» dello sviluppo nazionale, che significa più domanda domestica a fronte di una domanda estera che risente della congiuntura internazionale, coronavirus compreso. NEGLI ULTIMI 10 anni – si fa notare nel documento – la spesa per investimenti...