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Piccolo spaccio, grandi pene. La ricetta Lamorgese

Fuoriluogo L’annuncio della ministra dell’Interno ancora una volta imbocca la scorciatoia repressiva del carcere, che non risolverà il problema

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 marzo 2020
I governi italiani di qualsiasi colore hanno smesso di occuparsi di politiche sulle droghe. Non può essere letta altrimenti la mancata convocazione della Conferenza Nazionale sulle Droghe da oltre dieci anni. Il dibattito sul bilancio delle scelte repressive prosegue nel mondo dell’associazionismo, ma le istituzioni non danno impulso all’acquisizione dei molti saperi necessari per confrontarsi con un universo, quello delle droghe e dei consumi, sempre più differenziato. In questo vuoto c’è spazio per l’improvvisazione, che ancora una volta imbocca la scorciatoia repressiva del carcere. Muove in questa direzione l’annuncio della ministra dell’Interno Lamorgese (19 febbraio 2020), dal quale apprendiamo che...

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