Cultura

Pier Paolo Pasolini, la parola irrequieta

Pier Paolo Pasolini, la parola irrequietaEttore Viola, «Pier Paolo Pasolini», Matita su carta su sfondo a tempera (particolare)

ANNIVERSARI «Lettere», a cura di Antonella Giordano e Nico Naldini per Garzanti. Il 5 marzo ricorre il centenario della nascita. La sua riflessione ancora così attuale va contestualizzata. La raccolta propone una ricca serie di integrazioni, molte delle quali del tutto inedite. Tra queste spiccano i numerosi scambi con Ungaretti, Sereni, Solmi, Soldati e Volponi. Non mancano alcune scoperte riguardo ai rapporti con Elsa Morante o ancora con Maria Callas, in un messaggio esemplare in cui alterna toni intimi a questioni più intellettuali

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 10 febbraio 2022
È noto agli specialisti lo strano fenomeno sorto intorno alla figura di Pier Paolo Pasolini, autore poliedrico e complesso, da tempo oggetto di un vero e proprio culto postmoderno, esasperato dallo sfruttamento editoriale della tragica morte, dalla lettura moralistica del suo impegno e dalla più recente riduzione del corpus in piccoli ritagli, facili citazioni e formule talvolta apocrife che riempiono le bacheche dei social network. A questo poi si aggiungono i diversi tentativi di appropriazione – verrebbe da dire di «omologazione» – del lascito intellettuale da parte delle più disparate tendenze critiche e politiche. Persino alcuni gruppi neofascisti hanno tentato...

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