Politica
Piersanti Mattarella, il ricordo e ancora le indagini
Mafia Quarant'anni fa l'omidicio del presidente della regione Sicilia, ricordato ieri alla presenza del fratello Sergio, capo dello Stato. Condannati i mandanti, è rimasto senza volto il killer. L'ex Nar Giusva Fioravanti, processato e assolto, di fronte alla riapertura del caso e a nuovi inviti a dire quello che sa torna a negare: "In quei giorni non ero a Palermo"
La cerimonia di ieri a Palermo in ricordo di Piersanti Mattarella, ucciso quarant'anni fa – LaPresse
Mafia Quarant'anni fa l'omidicio del presidente della regione Sicilia, ricordato ieri alla presenza del fratello Sergio, capo dello Stato. Condannati i mandanti, è rimasto senza volto il killer. L'ex Nar Giusva Fioravanti, processato e assolto, di fronte alla riapertura del caso e a nuovi inviti a dire quello che sa torna a negare: "In quei giorni non ero a Palermo"
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 7 gennaio 2020
Alfredo MarsalaPALERMO
Quando gli investigatori le mostrarono la foto, Irma Chiazzese non ebbe dubbi: «Sì, è lui». Quegli occhi di ghiaccio, per la moglie di Piersanti Mattarella erano gli stessi che vide quel giorno, il 6 gennaio del 1980, sparare al marito mentre stavano per mettersi in auto per andare a messa. Ma la sua testimonianza, come quella di altri, non fu ritenuta attendibile dai giudici nel processo: così Giusva Fioravanti, l’ex terrorista nero, uscì dall’indagine. A distanza di 40 anni dall’assassinio dell’allora presidente della Regione siciliana, considerato l’erede morale di Aldo Moro, Fioravanti si rifà vivo. E rispondendo al magistrato Roberto...