Cultura

«Pinelli, una storia». Elogio di una vita libera e irregolare

«Pinelli, una storia». Elogio di una vita libera e irregolarePino Pinelli

Scaffale Nel libro di Paolo Pasi per Elèuthera, il ferroviere anarchico sa che si può scartare dai percorsi obbligati e orientarsi in altra direzione. Per questo si sente vicino ai giovani che cercano uno stile di vita «disallineato». È un militante che sfrutta la libertà di viaggiare in treno per estendere la sua rete di relazioni, che si spende instancabilmente per i compagni incarcerati e, allo stesso tempo, a casa condivide i compiti con la moglie

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 12 dicembre 2019
Era il 1962 quando Luciano Bianciardi raccontò il lato oscuro «di un fenomeno che i più chiamano miracoloso, scordando, pare, che i miracoli veri sono quando si moltiplicano pani e pesci e pile di vino, e la gente mangia gratis tutta insieme, e beve». La Milano del «miracolo balordo» di Bianciardi – dove crescono il Pil i consumi e i bisogni purché tutti «siano pronti a scarpinare» e dove la vita, per molti, è agra – è la stessa di Giuseppe Pinelli. La racconta in modo delicato il libro di Paolo Pasi, Pinelli. Una storia, (Elèuthera, pp. 184, euro 16),...

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