Lavoro

Piombino non si fida più. Né di Jindal, né del governo

Piombino non si fida più. Né di Jindal, né del governoUno scorcio della grande area delle Acciaierie – Biagianti

Aggrappati all'acciaio Con le Acciaierie ferme e in stato di abbandono, Fiom Fim e Uilm bussano al Mise "per riprendere e approfondire insieme a Jsw un confronto sulla definizione del piano industriale, e sul necessario indirizzo strategico che il governo deve assicurare". Vincolando l'ingresso di Invitalia “alla realizzazione del forno elettrico, anticipando i tempi attualmente previsti”. I silenzi della multinazionale e del governo, e un piano industriale già molto discusso, acuiscono le sofferenze di una città in cigs da anni..

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 21 novembre 2020
Tutto fermo. E non è per colpa del Covid e dei suoi effetti collaterali sul mercato dell’acciaio, visto che nella migliore delle ipotesi il nuovo forno elettrico – e ne erano stati promessi due – sarà pronto fra due, tre anni. Vaso di coccio tra vasi di ferro come Taranto, Terni e la filiera del nord, Piombino continua ad agonizzare insieme alle sue Acciaierie. Perché anni e anni di cassa integrazione non impoveriscono solo le migliaia di famiglie degli operai ma l’intero tessuto cittadino e della Val di Cornia. Ben lo sanno le segreterie nazionali di Fiom Fim e Uilm,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi