Internazionale
Pista «wagneriana» per i tre giornalisti russi uccisi in Repubblica Centroafricana
Russia/Centroafrica Agguato in Repubblica centroafricana: convince poco la tesi del Cremlino sulla «rapina». Focus sui foreign fighters di Mosca in Africa (e Siria) per difendere i propri interessi
Sono migliaia le morti per omicidio - grazie alle armi vendute dalle grandi potenze - negli ultimi anni nella Repubblica Centroafricana – Reuters
Russia/Centroafrica Agguato in Repubblica centroafricana: convince poco la tesi del Cremlino sulla «rapina». Focus sui foreign fighters di Mosca in Africa (e Siria) per difendere i propri interessi
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 2 agosto 2018
Yurii ColomboMOSCA
Trenta luglio, imbrunire. Due giornalisti investigativi russi, Alexander Rastorguyev e Orkhan Dzhemal e il loro cameraman Kirill Radchenko, stanno attraversando dei villaggi a 20 chilometri da Sibut città distrettuale della Repubblica Centroafricana. Un’imboscata li sorprende: i 3 vengono massacrati sulla loro jeep da un commando di 10 persone. LE TELECAMERE E I SOLDI dei giornalisti vengono rubati ma il loro accompagnatore locale «Martin» resta illeso. I tre giornalisti erano nella Repubblica Centroafricana da qualche tempo per realizzare un reportage sul «Gruppo Wagner», una struttura di foreign fighter russa. I «wagneriani» erano assurti alle cronache della stampa in febbraio quando venne...