Pitchaya Sudbanthad, nella partitura della memoria
Intervista A colloquio con lo scrittore thailandese che nel suo esordio letterario, «Sotto la pioggia» edito da Fazi e in libreria dal 4 marzo, si interroga su molti nodi del presente. «La globalizzazione ha fatto in modo che le cose esistano fuori dal tempo e dallo spazio. Posso camminare tra templi antichi e grattacieli, così come in certe zone di Bangkok come fossi a Brooklyn»
Intervista A colloquio con lo scrittore thailandese che nel suo esordio letterario, «Sotto la pioggia» edito da Fazi e in libreria dal 4 marzo, si interroga su molti nodi del presente. «La globalizzazione ha fatto in modo che le cose esistano fuori dal tempo e dallo spazio. Posso camminare tra templi antichi e grattacieli, così come in certe zone di Bangkok come fossi a Brooklyn»