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Più che la biopolitica dovremmo temere la politica della morte
Necropolitica Se la biopolitica si basa sul “fare”, sul controllo attivo e disciplinare, la necropolitica può basarsi sull’assenza di intervento che contempla la morte come esito socialmente accettabile
A medical worker stands in the doorway of a COVID-19 test center in Frankfurt, Monday, Nov. 8, 2021. The test center offers PCR and quick tests. (AP Photo/Michael Probst)
Necropolitica Se la biopolitica si basa sul “fare”, sul controllo attivo e disciplinare, la necropolitica può basarsi sull’assenza di intervento che contempla la morte come esito socialmente accettabile
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 18 gennaio 2022
Il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha rappresentato l’emblema di una gestione della pandemia che ha privilegiato la morte rispetto alla vita. Bolsonaro è stato il più radicale interprete della “necropolitica”, termine coniato dal filosofo camerunense Achille Mbembe nel suo saggio del 2003. Se la biopolitica normalizza lo stato di emergenza attraverso l’esercizio del controllo sulle vite delle persone, la necropolitica può far leva sull’assenza di misure eccezionali – e quindi ricorrere a una normalità forzata – a fronte di una situazione emergenziale. Se la biopolitica si basa sul “fare”, sul controllo attivo e disciplinare, la necropolitica può basarsi sull’assenza...