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Più crescita e un po’ di sviluppo… Ma l’Africa resta senza voce

Più crescita e un po’ di sviluppo… Ma l’Africa resta senza voceNigeria, gennaio 2015. Sostenitori dell’attuale presidente Muhammadu Buhari – Reuters

Al di qua e al di là del Sahara Ambizioni, vecchi mali e nuove forme di "dipendenza" in un continente trasformato. Per la difficoltà di riprodurre le correnti di opposizione al «potere» che stanno scuotendo molti paesi dell’Occidente, sono gli stessi stati africani a interpretare questo ruolo. Decidendo ad esempio, stanchi di essere trattati da paria, di ritirarsi dalla Corte penale internazionale

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 18 dicembre 2016
Il sistema democratico come inteso in Occidente ai fini di una verifica periodica, più o meno fedele, del consenso e della rappresentatività, non è ancora una prassi collaudata e generalizzata in Africa. La svolta degli anni Novanta ha chiuso il periodo segnato e in parte falsato dalle modalità della decolonizzazione. Sono cambiate le Costituzioni. Si vanno imponendo nuovi ceti che in politica e in economia mettono a frutto le loro conoscenze, le loro ambizioni e la loro disponibilità a seguire l’ordine prevalente dopo la fine del bipolarismo. La mutazione è stata sollecitata in parte dalle condizionalità delle istituzioni finanziarie internazionali...

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